Morte da cellulare

Ricordo i telefoni a gettone, gli spazi di tensione emotiva tra una telefonata importante e l’altra; ricordo la ricerca nel portafogli di quelle “monetine anomale” che si differenziavano dalle cento e dalle cinquanta lire, quando cercavi di pagarci il caffè o la bibita, cercando di interpretare negli occhi del barista se li avrebbe accettati al pari della moneta corrente. Ricordo il tanfo stantio del tabacco fumato nelle cabine telefoniche e la ricerca dell’elenco (assente nella maggior parte dei casi).

Ora le cabine rimaste sono diventate rifugio per polvere e sporcizia, monumenti in memoria di un altro stile di vita.

Una vita che si è rivoluzionata in pochi anni, virando decisamente sull’effimero e il fatuo, prendendo la comunicazione come pretesto per diffondere in modo virale (ed estremamente remunerativo) un telefono che originariamente serviva per mettersi in contatto per motivi validi e trasformandolo in un circo di applicazioni utili solo a chi ha un sacco di tempo da perdere, togliendo l’attenzione da attività ben più importanti ed interessanti, il cellulare toglie tempo prezioso e rende schiavi del futile.

Ma l’uso del cellulare presenta anche problemi più rilevanti e ben più critici, parlo dei campi elettromagnetici, benché (ovviamente…) non si sia riscontrato un effettivo collegamento tra tumori al collo ed al cervello e utilizzo del cellulare, posso citare che “È ormai scientificamente assodato che i campi elettromagnetici interagiscono con i tessuti biologici. L’interazione è tanto più potente quanto più ci si trova vicini alla sorgente e varia in base alla frequenza. Il principale effetto dei campi elettromagnetici (soprattutto quelli a radiofrequenza) sul corpo umano è il riscaldamento: lo stesso principio sfruttato nei forni a microonde per riscaldare i cibi. Tuttavia, i livelli ai quali siamo normalmente esposti, per esempio mentre guardiamo la televisione o utilizziamo il computer, sono molto inferiori ai valori richiesti per produrre un riscaldamento significativo. (http://www.airc.it/cancro/disinformazione/campi-elettromagnetici/)  E conclude l’argomento affermando che  “La legge italiana, inoltre, prevede limiti di esposizione che sono molto al di sotto di questi valori (detti valori soglia); se tali limiti sono rispettati, non vi sono prove scientifiche di rischi per la salute”. (http://www.airc.it/cancro/disinformazione/campi-elettromagnetici/) Inutile dire che questi organi sanitari internazionali, come lo IARC e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, vengono foraggiati proprio da istituzioni statali o governative che lasciano ben poco spazio alla obiettività e all’imparzialità nei giudizi.

Un ulteriore pericolo che vede il cellulare come strumento dannoso è l’esagerazione nel suo utilizzo, ogni giorno vedo persone inebetite che vagano a piedi come golem senza controllo, sguardo fisso sullo schermo, piantati in mezzo alla strada come birilli, facili prede di biciclette o automobili guidate a loro volta da zombie dell’I Phone. Un giorno, preso dalla curiosità del fenomeno ho voluto porre l’attenzione su quanti utilizzassero il cellulare alla guida ed ho potuto notare che una gran parte degli automobilisti , ma anche guidatori di mezzi pesanti e conducenti di mezzi pubblici, (e pure forze dell’ordine in pattugliamento), guidavano i loro mezzi stando attenti un po’ alla strada e un po’ allo schermo. A volte un messaggio spedito tramite cellulare può costare una vita (o più di una).

Su Affaritaliani si legge “Sono troppo frequenti, inoltre, i casi di incidenti in seguito a distrazioni causate dal telefonino – conclude Giovanni Scognamiglio – Secondo i dati raccolti dalle nostre squadre di intervento, nel 40% dei casi il conducente alla guida mandava messaggi, navigava su internet, ascoltava musica o aveva una chiamata in corso. L’uso degli auricolari, inoltre, non assicura una maggiore concentrazione alla guida, perché nasconde qualsiasi rumore o segnale potrebbe venire dalla strada”.

“Solo nel 2012 si sono registrati in Italia 186.726 incidenti stradali con lesioni a persone. I morti (entro il 30° giorno) sono stati 3.653, i feriti 264.716. Rispetto al 2011, gli incidenti diminuiscono del 9,2%, i feriti del 9,3% e i morti del 5,4%. Tra il 2001 e il 2012 la riduzione delle vittime della strada è stata pari al 48,5%, con una variazione del numero dei morti da 7.096 a 3.653. Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (escluse le autostrade), dove l’indice di mortalità raggiunge il livello di 4,94 decessi ogni 100 incidenti. Sulle strade urbane si registrano 1,10 morti ogni 100 incidenti, sulle autostrade 3,51. Rispetto al 2011, l’indice di mortalità risulta in aumento per strade extraurbane e autostrade (era pari rispettivamente a 4,73 e 3,07), rimane invece stabile per le strade urbane”. http://www.affaritaliani.it/cronache/incidenti-stradali060214.html?refresh_ce

Il 40% è un dato veramente importante, (benché variabile nel tempo) e fa capire l’entità della schiavitù nei confronti di una sorta di sostituto del vero dialogo interpersonale, che sostituisce il “de visu” più diretto all’ entanglement karmico.

Basterebbe qualche precauzione ed regola in più per evitare incidenti ed al contempo schiavitù nei confronti di quel  “demonietto”  del cellulare.

1) Cercare di dimenticarselo a casa il più possibile

2) Cercare di usarlo il meno possibile

3) Se lo si deve usare e si è a piedi o in bicicletta trovare un angolino fuori dai piedi

4) Se si è in macchina sostare in una zona predisposta

5) Evitare di guidare mandando messaggi o cercando un numero

6) Usarlo il più possibile come un telefono normale

7) Non usarlo come uno strumento “social”

8) Non pensare che il cellulare invecchi, la versione precedente funziona altrettanto bene dell’ultimo modello

9) Pensare che tanti giocano a palla avvelenata con il vostro cervello guadagnandoci in potere e denaro

10) Ed infine, prendete il cellulare per quello che è, ossia uno strumento per comunicare con i vostri cari le cose più importanti.

Sappiate rinunciare alla schiavitù imposta da questo strumento dandogli l’importanza che merita, nulla vale di più di un discorso fatto avendo la persona di fronte, e ricordate che a volte può salvarvi la vita. Sono curioso di sapere chi avrà il coraggio di seguire questi consigli e chi avrà la saggezza di mettere a frutto questi dati…

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