Tutti i pericoli dell’Uno

Ci sono certe bizzarre circostanze in questa strana e caotica faccenda che chiamiamo vita, che un uomo prende l’intero universo per un’enorme burla in atto, sebbene non riesca a vederne troppo chiaramente l’arguzia, e sospetti anzichenò che la burla non sia alle spalle di altri che le sue. Egli ingolla tutti gli avvenimenti, […] non importa quanto indigeribili, come uno struzzo dallo stomaco robusto inghiotte pallottole e pietre focaie. E quanto alle piccole difficoltà e afflizioni, le prospettive d’improvvisa rovina, di pericolo della vita o del corpo, tutto questo, e perfino la morte, gli sembrano ingegnosi e amichevoli colpi, allegre spunzonature nei fianchi, somministrati dall’invisibile e inspiegabile vecchio mattacchione.

Herman Melville

Nel mondo, il numero di persone sta toccando i 7.2 miliardi, chissà perché, nel mondo, tutti credono di essere unici. Tutti impegnati a crearsi un microcosmo dove poter avere un’unica ragione (la propria), dove deve esistere un’unica verità (la propria), dove tutto è unicamente giusto (perché unicamente pensato da se stessi).

Non importa in quanti siamo nel mondo, non importano le idee degli altri, tutto è uno, la propria indiscutibile logica. Convinzione autoprodotta per creare una stabilità interiore, un centro di equilibrio permanente, che non importa se costituito da un baricentro perfetto, basta che funzioni…

Non importa se composto da un giroscopio perfetto o se costituito da materiale eterogeneo  legato con spago e nastro isolante… Basi teoriche condivisibili o credenze personali? Questo è il dilemma.

 

Accademici che pensano di avere trovato Dio (il Dio unico) nelle loro deduzioni e nei loro assunti ed escludono aprioristicamente ogni mediazione o sincretismo che possa avvicinarsi ai loro limitati e incompleti proclami unici.

Tutto questo è uno, pensiero monolitico, indiscutibile e superabile solo da un’altra teoria o assunto che provi o neghi le affermazioni trascinate da questi “Giovanna d’Arco” della scienza.

Questo è un ragionamento fanatico e talmente chiuso che la scienza stessa si ribella al pensiero di essere UNICA verità e si divide perciò in scienza esatta, scienza naturale e scienza umana, e come tutte le cose che nascono dall’uno e si moltiplicano si litigano tra loro.

Tanti “ego” che si spingono furiosamente per emergere e respirare senza capire che nella loro forsennata voglia di affiorare scendono sempre più in basso, come fossero nelle sabbie mobili.

Un altro esempio di insensatezza consiste nel pensare che possa esistere un UNICO Dio, e questo potrebbe essere un concetto risibile se non ci fossero state centinaia di morti grazie al Cristianesimo per le persecuzioni verso gli eretici ed i pagani (nonostante il Prof. Agostino Borromeo, nel suo ponderoso volume di ben 788 pagine dal titolo “L’Inquisizione – Atti del Simposio Internazionale edito nella collana “Studi e  Testi” dalla Biblioteca Apostolica Vaticana nel 2003” riducesse i morti per rogo a meno di cento – il che mi induce a pensare che in 500 anni di torture 100 morti, anzi 99 per la precisione, sono un po’ pochini…).

 

Senza contare le follie del fondamentalismo islamico che nei nostri giorni sta occupando tutte le cronache dei media, dove barbarie, morte e distruzione di siti archeologici ritenuti patrimonio dell’umanità occupano le prime pagine. In quel caso la follia dell’UNICA verità colpisce ancora di più con la sua mano lorda di sangue.

Possibile che nessuno tra tutti gli IMPOSITORI di queste ottuse convinzioni assolutistiche, capisca che l’UNO è nulla senza uno zero che lo contenga? E che UNO è solo un momento di transizione e di passaggio con il plurale divenire? Lo so questo sembra essere un discorso riconducibile alla Filosofia del Pensiero plurale, ma è soprattutto quel trait d’union che unisce appunto questa innovativa filosofia alle scienze (termine che deriva dal latino scientia che significa CONOSCENZA) più occulte e mistiche (vedi ad esempio la Cabalah ebraica o il Taoismo).

Se questi faziosi e invasati dell’UNITA’ (presunta tale) conoscessero le filosofie e le mistiche legate al Dio Unico capirebbero che di “singolare” non c’è proprio nulla se non la percezione di UNICA IMMANENZA che solo l’uomo, nella sua cecità e limitatezza, può concepire.

Misticamente concettualizzando, lo Zero (concettualmente il grembo che accoglie, il terreno che accoglie il seme, il tratto orizzontale della croce, il feminino lunare) viene fecondato dall’uno (in quanto Phallus – Omphalos, il seme che muore nella terra, risorgendo, il braccio verticale della croce, il Vir Solare) dando origine alla creazione intesa in tutta la sua pluralità (e non molteplicità, concettualmente paragonerei la pluralità ad un insieme eterogeneo e la molteplicità ad una serie di numeri in fila).

Ricordiamo ancora una volta come nel Tao te Ching si legge “Il Tao generò l’Uno, l’Uno generò il Due, il Due generò il Tre, il Tre generò le diecimila creature. Le creature voltano le spalle allo yin e volgono il volto allo yang, il ch’i infuso le rende armoniose.” (ovvero le creature volgono le spalle al mondo dell’idea per entrare di fatto nel mondo della materia) concetto di evidente parallelismo con le più moderne teorie della termodinamica dei fluidi (vedi “Riflessioni sulla potenza motrice del fuoco del 1824”. Di Nicholas Carnot).

Ed ancora dal Sefer Yetzirah (Il Libro della Creazione – uno dei libri più importanti dell’esoterismo ebraico)“E creò l’Universo con tre forme: la scrittura, il Numero e la Parola”. Questo fa capire che anche nelle religioni e filosofie apparentemente monoteistiche possa nascere un Albero dai molti rami.

Un consiglio ai lettori, lasciate ogni parametro personale, ogni preconcetto aprioristicamente deviante, ogni visione “monoculare”, solo così potrete vedere il mondo con entrambi gli occhi, di cui la natura ne ha fornito un paio…

E con questi occhi guardatevi quello che L’UNICA E VERA VERITA’ (quella che anche voi in modo più moderato e minore cercate di imporre) ha fatto, ed è in grado di fare.

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