Karmanautica e medicina

Vi siete mai accorti del legame che esiste tra la vostra volontà, lo spirito di iniziativa e lo stato di salute in cui vi trovate? Un giorno prima siete così pieni di energia che vi sentite capaci di rivoluzionare il mondo, il giorno successivo non siete nemmeno in grado di alzarvi dal letto, suscettibili delle vostre energie psicofisiche ne siete in balia senza essere in grado di far fronte all’altalenarsi capriccioso delle carenze o delle eccedenze energetiche, per non entrar nel merito della salvaguardia delle affezioni.

Questo è un ulteriore schiavitù nei confronti del vostro stesso corpo di cui non avete nessuna gestione preventiva… un golem di fango e pelle che agisce indipendentemente dalla vostra volontà e mette a repentaglio i vostri progetti ed i vostri piani a lunga scadenza.

In caso di malattia le persone comuni si affidano ai medicinali sintomatici (ovvero che risolvono il sintomo senza andare ad intervenire sulla causa) , se hanno mal di testa assumono analgesici, hanno bruciore di stomaco assumono antiacidi etc… Coloro i quali invece hanno più rispetto per il loro “involucro” usano medicinali omeopatici o ricorrono alla Medicina Psicosomatica (che interviene sulle cause annullando così gli effetti  – un po’ come agisce la Karmanautica, anzi ribadisco il parallelismo felice tra Medicina Psicosomatica e Karmanautica, anzi azzarderei pure una proporzione matematica! La Medicina Psicosomatica sta alla karmanautica come il rapporto tra causa ed effetto crea un evento karmico e così, nella psicosomatica agendo sulle cause si interviene sull’effetto!

Chi studia, ma soprattutto applica costantemente le regole della karmanautica considera  la malattia attraverso l’approccio dell’Onmyodô, (陰陽道 o In’yōdō, La via dello Yin e Yang) ovvero la filosofia dell’antico Wu Xing cinese (il successivo On Myo Go Gyô giapponese, la Teoria dei Cinque Elementi) e pratica tutte le respirazioni utilizzate anche nelle Arti Marziali Tradizionali Giapponesi Antiche per lo sviluppo e la gestione del Ki (Energia vitale) in base alla triade Ten Jin e Chi (Cielo, Uomo e Terra) citato anche nello Zhuangzi (莊子) o Nan hua zhen jing (南華真經, “Il Vero Classico della Fioritura Culturale del Sud”). In questa Teoria, l’uomo è considerato come il perno, o Centro Mediano del mondo visibile accompagnato dal Cielo e dalla Terra (aspetti del Binario), e tutti insieme sono uniti in una sorta di “nube di inconoscibilità”. I Mutamenti di questi tre fattori creano costanti trasformazioni di cui il Taoista è abile decrittatore, trasformazioni analoghe alla costante creazione di cause, effetti e rapporti tra esse; è interessante notare come la stesura del Manuale di Strategia Militare Cinese, l’Arte della Guerra  (Sūnzǐ Bīngfǎ, 孫子兵法) sia quasi contemporanea all’approccio Taoista nei confronti della medicina. Xu Dachun, celebre medico cinese vissuto nella metà del XVIII secolo, in uno dei suoi libri, “Dell’origine della medicina” (Yi xue yuan liu lun) afferma di come i tredici capitoli dell’Arte della Guerra di Sun Tsu chiariscano sufficientemente i metodi di cura. Evidenziando come, secondo la visione Taoista, tratti la malattia alla stregua di un nemico da combattere, con le medesime strategie utilizzate sul campo di battaglia, il motivo è che entrambe, sia le Teorie mediche sia le Dottrine militari, partono dallo studio dello Yin e dello Yang, entrambe parlano di Eccesso (Shi) e carenza (Xu), di Energia vitale  (Zheng qi – formata da Yuan QI che veicola il messaggio primordiale e genetico, la Ying QI o energia nutritiva, la Wei QI che garantisce la difesa dalle energie perverse e la Shen QI o energia mentale.) ed Energia perversa (Xie qi fattori patogeni etc…), di Consolidamento (Tiao Yang) e Attacco (Gong Fa).

Ma anche altri medici antecedenti a Xu Dachun , esposero prima di lui le relazioni esistenti tra la medicina e la strategia militare, nell’Hangdi Neijing (Classico della medicina) ad esempio si trova scritto “ Non opponete resistenza all’energia in pieno rigoglio e non attaccate un esercito in ordine perfetto”.

Solo in questo concetto ravvedo, secondo la mia modestissima esperienza, l’applicazione di una delle quattro leggi Taoiste applicate in medicina utilizzata anche nel Kyusho Jutsu (Metodi Marziali per colpire i punti vitali) importantissima, ovvero “La Legge del Marito e della Moglie” in cui si spiega che nel ciclo malefico-distruttivo K’o non si può riempire ciò che già e pieno e non si può vuotare ciò che già e vuoto, quando il marito è forte la moglie è debole e viceversa, vedi anche il VI capitolo dell’Arte della Guerra “Vuoti e pieni” (Non opponete resistenza all’energia in pieno rigoglio) in quanto è necessario lasciare che l’energia segua il proprio corso. (ovviamente qui mi devo fermare per non scoraggiare il lettore e non confondere ulteriormente).

Come avete potuto notare, i metodi da applicarsi per mantenere una buona salute psicofisica, necessaria per poter attuare efficacemente le proprie strategie di vita, esistono da secoli, basta conoscerle, impararle ed applicarle, per poter essere un capace comandante di se stessi.

 

I Tredici capitoli dell’Arte della Guerra

  • I. Valutazioni di base (Ji)
  • II. Conduzione del conflitto (Zuozhan)
  • III. Pianificazione dell’attacco (Mougong)
  • IV. Disposizioni (Xing)
  • V. La forza (Shi)
  • VI. Vuoti e pieni (Xushi)
  • VII. Manovre di eserciti (Junzheng)
  • VIII. Le nove variabili (Jiubian)
  • IX. Muovere l’esercito (Xingjun)
  • X. Conformazione del terreno (Dixing)
  • XI. I nove terreni (Jiudi)
  • XII. Attacco col fuoco (Huogong)
  • XIII. L’uso delle spie (Yongjian)

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